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Movimenti del passato, del presente e del futuro

    Uno dei più grandi problemi della nostra epoca tecnologica è la sedentarietà. Ormai lo abbiamo sentito dappertutto e tutte le linee guida per la salute ce lo continuano a ricordare: dobbiamo muoverci di più!

    Ma perché facciamo così fatica a mantenere un costante movimento quotidiano?

    Ci sono diversi motivi per cui oggi una grande fetta della popolazione mondiale è sedentaria; uno dei più rilevanti è certamente la nostra indole ad adattarci all’ambiente che ci circonda.

    In questo articolo parliamo di movimento a 360°, con uno sguardo al passato, al presente e perché no, anche al futuro!

    Perché facciamo così fatica a mantenere un costante movimento quotidiano?

    Tutti conosciamo i 5 sensi, ma forse non tutti sanno che il cosiddetto sesto senso, esiste davvero. Esatto, questo senso senso è proprio collegato al movimento e si chiama “propriocezione”, che significa “ricezione di segnali propri”.

    Più segnali e stimoli riceviamo dall’ambiente che ci circonda, più azioni e movimenti facciamo.

    Tutti gli stimoli sensoriali, quindi quelli che riceviamo attraverso i 5, o meglio 6 sensi vengono captati da recettori presenti in tutto il nostro corpo e trasmessi molto rapidamente al nostro cervello, che stimolato ci spinge all’azione.

    Quando riceviamo ad esempio stimoli olfattivi, come ad esempio il profumo di pane appena sfornato, siamo spinti all’azione di mangiare. Quando riceviamo stimoli uditivi, con un brano musicale, siamo portati a rilassarci o a ballare…

    Si dice che il nostro sistema nervoso sia “affamato di segnali”, ne ha proprio bisogno per poterci mantenere vivi ed attivi e per raggiungere questo obiettivo mantenendo un elevato flusso di segnali, mette in atto un sistema di compensazione.

    Che cosa vuol dire? Che in base alla frequenza con cui riceve questi segnali, capisce quali sono le nostre abitudini e si comporta di conseguenza.

    Un po’ come fanno i cookie sui siti che visitiamo, per tracciare le nostre abitudini.

    Se il sistema rileva che siamo più interessati al cibo, alle serie tv e alla lettura, ma molto meno al movimento, darà molto più peso ai segnali ricevuti da quei sensi, rispetto che ad altri.

    Ma qual’è la nostra natura? E la stiamo rispettando oppure gli stiamo remando un po’ contro?

    Secondo i dati la sedentarietà è ad oggi uno dei più grandi motivi di malessere, che porta con sé anche un ampio numero di malattie cardiovascolari e articolari.

    Tutti i comfort che ci siamo costruiti nel corso dei secoli hanno fatto sì che siano necessari sempre meno stimoli motori.

    Pensate agli ascensori, che ci permettono di salire anche 13 piani senza fatica; al nostro smartphone che ci informa, ci intrattiene, ci fa fare qualsiasi cosa noi vogliamo, senza spostarci di un centimetro, oppure anche alle macchine, agli assistenti vocali, i robot da cucina…

    La lista di tecnologie a nostra disposizione è pressoché infinita: ogni ambito della nostra vita è ormai supportato dalla tecnologia in tutto e per tutto e gli stimoli che noi riceviamo continuamente, proprio dalla tecnologia sono preponderanti rispetto al resto.

     

    Lo sapevate che diverse ricerche di epigenetica hanno riscontrato che ci sono fattori genetici che incidono, per circa il 31% del tempo trascorso in comportamenti sedentari?

    O meglio, il condurre una vita sedentaria ha un impatto anche sui nostri geni e contribuisce allo sviluppo di diverse caratteristiche fisiche ereditabili.

    Facciamo un salto nel passato, quando ancora la maggior parte dei comfort non esistevano.

    I nostri antenati, ogni giorno erano stimolati a camminare per spostarsi, correre per non essere mangiati dagli animali selvatici, accovacciarsi per fare tantissime azioni come andare in bagno, mangiare, preparare il cibo… non avevano tutti i nostri servizi, come banalmente, le sedie.

    E poi dovevano saper nuotare, sollevare, trasportare, lanciare, colpire… erano continuamente stimolati a livello motorio ed erano notevolmente più forti e flessibili, rispetto a noi.

    Ma chi dice che l’uomo abbia ancora bisogno di fare tutto quel movimento? Se ci siamo evoluti e abbiamo costruito tecnologie avanzate per fare meno fatica, perché dovremmo tornare indietro?

    Te lo immagini che cosa vorrebbe dire rinunciare ai viaggi in auto e andare a piedi? Oppure quanto tempo si sprecherebbe a doversi procurare il cibo cacciando?

    Come si dice “il troppo stroppia”. Sono infatti l’eccesso e l’abbondanza ad averci spinto un po’ troppo in là rispetto alla nostra natura selvaggia.

    Ecco perché è importante ritrovare il giusto equilibrio nel movimento, così come in tutta la nostra vita.

    Cosa possiamo fare?

    Sembra paradossale ma oggi, alla maggioranza delle persone, sono proprio i gesti naturali a fare più paura.

    A molti camminare su terreni scoscesi fa temere fortemente di cadere, arrampicarsi su un albero dà l’idea di farsi male oppure rotolare, saltare ed accucciarsi non sta bene, quando non sei più un bambino, nell’immaginario collettivo di tanti adulti.

    Fino a quando si è bambini, fare tutti questi movimenti è ritenuto possibile e accettabile dalla nostra società. Poi la maggior parte degli adulti perde l’abitudine di farlo e senza rendersi conto si trova incapace di gestire tutte quelle situazioni al di fuori della propria normalità.

    L’ostacolo più grande da superare per riattivare efficacemente in nostri 6 sensi è proprio l’ambiente in cui viviamo, la nostra società e la tendenza della maggioranza a privilegiare dei movimenti rispetto ad altri.

    Avreste mai pensato di muovervi in monopattino elettrico per andare al lavoro? Eppure adesso che è diventata una moda di tendenza, è normale vedere qualcuno che lo fa.

    Probabilmente se vedeste qualcuno che va al lavoro correndo o vi dicesse di arrivare a piedi da 3 comuni più lontani, lo guardereste come un pazzo masochista, eppure nei paesi meno sviluppati, come Africa e Asia è assolutamente normale.

    Lo sapete che in alcuni paesi non ci sono sedie alla fermata dell’autobus? E chi aspetta l’autobus si mette nella posizione in massima accosciata per aspettarlo!

    Cosa penseremmo noi se vedessimo qualcuno che aspetta l’autobus in quella posizione? Probabilmente penseremmo che ha mal di pancia o che non ha tutte le rotelle a posto.

    Oggi consideriamo normale, quello che vediamo fare dalle persone intorno a noi.

    Consideriamo normale lo stare fermi per 8/10 ore e stiamo portando la nostra specie verso nuove sindromi infiammatorie e disturbi cronici.

    Masanobu Fukuoka, un filosofo giapponese, diceva “La malattia viene quando la gente si allontana dalla natura. La gravità della malattia è proporzionale al grado di separazione. Se una persona malata ritorno ad un ambiente sano, spesso la malattia scompare

    Entriamo nel pratico...

    Invertiamo la rotta, cambiamo la tendenza!

    Di solito sono gli adulti ad insegnare ai bambini, invece per quanto riguarda il movimento funziona spesso, al contrario.

    Osservate i vostri figli, i vostri nipoti e guardate quanto movimento fanno naturalmente. Sotto ai 3 anni seduti su una sedia, è difficile farli stare, preferiscono giocare per terra, accovacciarsi, arrampicarsi.

    E i ragazzi? Purtroppo anche per quanto riguarda i giovani le statistiche sulla sedentarietà ci dicono che il 34% di loro tende ad assumere atteggiamenti sedentari.

    Però ci sono anche tanti ragazzi che fanno sport con passione, sempre più comuni stanno accettando le richieste di installazione di strutture per fare calisthenics (movimenti a corpo libero all’aperto, in cui si possono sperimentare moltissime posizioni migliorando forza, flessibilità e abilità di movimento)

    E se sono già adulto, ho perso la mia occasione? Certo che no, c’è sempre possibilità di migliorare.

    Per partire si può aumentare il movimento quotidiano, ma senza vederlo come un’imposizione o come qualcosa che DEVO fare perchè qualcuno me l’ha detto, altrimenti la scintilla iniziale si spegnerà presto.

    Scegliere di migliorare è una nostra responsabilità e non ci sono pozioni magiche o soluzioni miracolose.

    Una celebre frase di Margret Thatcher é “Non seguire la folla.. lascia che sia la folla a a seguire te

    Agendo sul presente, alla ricerca del passato, possiamo guadagnare benessere nel nostro futuro!