Hai dolore in un punto preciso del piede, tra il terzo e il quarto dito? Hai la sensazione di avere una pallina sotto al piede e se premi con il dito salti per il male? E’ probabile che tu abbia il Neuroma di Morton.
In questo articolo parliamo del Neuroma di Morton: una fastidiosa patologia del piede che colpisce in genere tra i 35 e i 50 anni a carico dei nervi interdigitali e le ossa del metatarso.
Ti spiegherò le cause di questo disturbo, i sintomi più frequenti e infine i trattamenti efficaci a breve e a lungo termine.
Che cos'è il Neuroma di Morton
Il neuroma di Morton è una patologia benigna e dolorosa che colpisce i nervi sensitivi interdigitali (tra le dita) del piede.
Di solito fa male tra il terzo e il quarto metatarso, più raramente tra il secondo e il terzo metatarso e a volte anche tra il quarto e il quinto.
La zona dolorosa interessa quindi, la parte del piede appena sotto le dita.
Questo disturbo è più diffuso tra le donne che hanno tra i 35 e i 50 anni, ma può colpire a qualsiasi età anche gli uomini.
Le principali cause del Neuroma di Morton
Come sempre accade quando insorge un dolore la determinazione della causa può non essere immediata e spesso più fattori contribuiscono a scatenare il processo degenerativo.
Per il neuroma di Morton sono state individuate le 5 cause più probabili, che possono anche sovrapporsi nella stessa persona:
- Stress meccanico da sfregamento: con scarpe strette o l’utilizzo di scarpe senza calze provocano uno sfregamento continuo fino alla formazione di una fibrosi (tessuto cicatriziale simile a un callo) che comprime il nervo, acutizzando il dolore.
- Eccessiva iper- esentensione dell’articolazione del metatarso: scarpe con il tacco portate a lungo obbligano le articolazioni metatarsofalangee ad eccessiva iper-estensione (ecco perché le donne ne soffrono di più).
- Traumi e sollecitazioni ripetitive in sport come la corsa, la danza ecc…
- Deformità dei piedi come i piedi piatti, le dita a martello e le dita accavallate che contribuiscono ad un appoggio posturale disequilibrato
- Sovrappeso
I sintomi più frequenti
I sintomi appaiono solitamente quando il neuroma raggiunge un diametro di circa 4 mm.
Il sintomo più evidente è il dolore nella parte anteriore del piede, in sede plantare e alle dita a volte accompagnato da bruciore, formicolio e sensazione di intorpidimento.
È frequente percepire “allucinazioni tattili” che ricordano la sensazione di camminare su una pallina o su superfici rugose e irregolari.
Questi sintomi sono esacerbati da attività, stare in piedi per lungo tempo, l’uso di calzature strette e con il tacco alto, mentre diminuiscono a riposo, togliendo le scarpe e massaggiando il piede.
Diagnosi e accertamenti richiesti
Il medico con l’esame obiettivo può rilevare un rigonfiamento tra le dita e può scatenare intenso dolore facendo pressione nello spazio tra i metatarsi (segno di Mulder).
In genere ripetendo l’esame dopo la somministrazione di lidocaina, il paziente riscontra un sollievo immediato e non avverte più dolore durante la palpazione.
Altri esami richiesti, sebbene l’esame obiettivo sia spesso sufficiente, possono essere RX sotto carico per escludere micro-fratture (il neuroma dalla radiografia non è visibile); ecografia per escludere borsisti e capsuliti e RMN per una precisa dimensione e localizzazione del neuroma.
Trattamenti efficaci
Una recente ricerca ha individuato ben 9 metodi di trattamento per il neuroma di Morton, alcuni con effetto rapido ma con limitazioni nella somministrazione, altri con effetto più lento ma con risultati duraturi.
Tra i rimedi rapidi a breve termine ci sono:
- Plantari: da usare temporaneamente per diminuire la compressione del neuroma durante il cammino
- Iniezioni di alcool: per ridurre il dolore a breve termine
- Crioterapia: con l’applicazione di ghiaccio si interrompe la trasmissione nervosa e diminuisce il dolore. La sua efficacia tuttavia è ad oggi controversa e comunque a breve termine.
- Infiltrazioni di cortisone: questo riduce l’infiammazione e l’ispessimento dando sollievo per un periodo. Tuttavia il dolore può ripresentarsi e ulteriori applicazioni di cortisone possono danneggiare i tendini e i legamenti del piede.
- Applicazioni con tossina botulinica, RFA (termoablazione con radiofrequenza), ESWT (onde d’urto): riducono temporaneamente il dolore che tende però a ripresentarsi perché questi rimedi non agiscono sulla causa scatenante
- Iniziezioni di capsaicina: l’effetto è solo sintomatico e temporaneo
Tra i rimedi a lungo termine, che danno risultati duraturi che si raggiungono nel tempo, ci sono:
- Chirurgia : si rimuove chirurgicamente il nervo interessato dal neuroma o si crea più spazio attorno al nervo compresso dal tessuto cicatriziale.
- Esercizi funzionali mirati allo stretching della zona plantare e delle dita, all’aumento dello spazio interdigitale, all’attivazione e al rilassamento dei muscoli interdigitali.
- Trattamento propriocettivo con il sistema Delos per ridurre le sollecitazioni meccaniche e ottenere il rimodellamento strutturale del piede. Con questo trattamento viene interrotto il circolo vizioso che alimenta la sofferenza del nervo e si dona maggiore solidità ai muscoli stabilizzatori eliminando il rischio di una riacutizzazione dolorosa.
Conoscere non è abbastanza; dobbiamo mettere in pratica ciò che sappiamo.
Nemmeno volere è abbastanza; dobbiamo fare
Johann Wolfgang Goethe